Socrate dimenticato

Bell'articolo: " Raramente ci si sforza di ascoltare gli altri, quasi mai si accetta di imparare dalla storia, ogni discussione si trasforma così nello scontro tra affermazioni nemiche, inconciliabili per principio anche quando potrebbero non esserlo affatto. Manca il dialogo socratico, lo spiegarsi reciprocamente con umiltà, la curiosità per le ragioni altrui."


“SOCRATE DIMENTICATO”
di Vincenzo Sparagna
Il vecchio Socrate, padre della filosofia occidentale, insegnava ai suoi discepoli (tra i quali Platone) molte cose, ma ispirate tutte a due principi fondamentali: “conosci te stesso” e “so di non sapere”. Il primo invita ciascuno di noi a misurarsi con il Sé, che sta alla base dell’Io, ovvero a esplorare per quanto possibile la propria interiorità liberandosi dai pregiudizi e dall’ipocrisia dell’esteriorità sociale. Il secondo a non considerare mai presuntuosamente il nostro sapere esaustivo, poiché è solo un frammento di un sapere più vasto, di cui nessuno conosce i confini. Entrambi questi insegnamenti sembrano oggi dimenticati, come semi gettati in un campo arido e pietroso. Il Sé è oscurato da un individualismo assoluto che pone l’Io al di sopra di tutto, anche delle proprie radici, quasi che fossimo stati scaraventati sulla terra da un al di là senza storia e memoria. La conseguenza è l’indifferenza ai destini collettivi del genere umano, il predominio di un egoismo cieco, che si crogiola nell’illusione di possedere e prevalere. La coscienza dei nostri limiti sembra scomparsa. Lo vediamo nello scontro quotidiano tra fanatismi religiosi, assolutismi concettuali, pre/giudizi senza fondamento. L’esplosione delle comunicazioni di massa ha creato una falsa attualità, fondata sulla penetrazione capillare di una pseudoinformazione che martella notizie inverificabili. La conseguenza è che le persone fondano spesso le loro certezze sulla semplice fiducia per improvvisati guru, discutibili esperti, ideologie totalizzanti. Raramente ci si sforza di ascoltare gli altri, quasi mai si accetta di imparare dalla storia, ogni discussione si trasforma così nello scontro tra affermazioni nemiche, inconciliabili per principio anche quando potrebbero non esserlo affatto. Manca il dialogo socratico, lo spiegarsi reciprocamente con umiltà, la curiosità per le ragioni altrui. La cosa si manifesta nella sua forma più fastidiosa negli pseudodibattiti televisivi, ma anche nella rete, dove impazzano odiose ostilità aprioristiche, quasi che il comune ragionare umano fosse impossibile. Bisognerebbe tornare a Socrate, trasformare le certezze in ipotesi di lavoro, diffidare delle affermazioni assolute, perché anche il più saggio è solo un ignaro fanciullo di fronte alla vastità della vita.
*direttore delle riviste FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE
www.frigolandia.eu

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