Scalando

Da qualche giorno ho finito di leggere il libro Aria Sottile,  di Jon Krakauer,  un giornalista americano che partecipò ad una spedizione (trasformatasi in tragedia)  sull'Everest,  il tema,  appunto, di questo libro. Mi ha così colpito che ha iniziato ad incuriosirmi il mondo dell'alpinismo,  ma non per farlo (non ne avrei le capacità) ma per capire cosa frulla in testa ha chi cerca di andare oltre il limite del proprio corpo e della propria mente. Mi sono talmente immersa in quelle pagine che,  nella descrizione degli stati d'animo sconvolti da un corpo inerme a settemila,  ottomila metri di altitudine,  ho trovato un coinvolgimento particolare nonostante non sappia assolutamente niente di alpinismo.
Così,  adesso,  nasce la mia curiosità sull'argomento e magari inizierò a leggere più libri su questo tema.

In un certo senso mi fa un po' paura il potere che ha la nostra mente sul nostro corpo.  La capacità che abbiamo,  spesso,  di non ascoltare i campanelli di allarme che esso ci manda per continuare imperterriti su una strada che sappiamo ci porterà alla morte. Cosa vogliamo veramente?
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