In pochi giorni, tutto cambia

Ai tempi del Covid-19 tutto può cambiare e tutto è cambiato: è un mese che siamo in quarantena ed in questo mese la nostra vita è stata stravolta.
No, non è come pensate, non è stata stravolta perchè dobbiamo stare in casa, no, quella è la nostra salvezza in questo momento e per noi non è mai stato un problema, anzi, ci godevamo l'opportunità di capire che forse, quello che stavamo facendo prima, era un rincorrere dei fantasmi, che poi, mai si sarebbero raggiunti, perchè ogni step aveva un fantasma sempre più grande che volevi raggiungere e non ti davi mai pace.
 Ci godevamo le giornate cucinando cose che prima non avevamo tempo di fare, gli hobby che lasciavamo al fine settimana, ma poi il tempo non bastava mai, adesso potevamo goderceli con serenità. Apprezzavamo il silenzio intorno a noi, la lentezza, il tempo che adesso c'era...il TEMPO.

In questo mese abbiamo capito e abbiamo sofferto e la sofferenza non è venuta dalla quarantena ma proprio dal Covid-19 che non ha colpito noi direttamente, ben nascosti nella nostra casa e rispettosi delle regole, ma ha colpito comunque la nostra famiglia, mio suocero.

Agostino aveva 71 anni, un uomo attivo, sempre indaffarato, amici, cene, voglia di vivere. Agostino non aveva patologie.
Agostino forse ha dato per scontato che il Covid-19 non potesse toccarlo, ha dato per scontato di essere al sicuro nella sua Forte dei Marmi che ha sempre reputato un angolo di paradiso. Questa sicurezza però non lo ha salvato da questo virus democratico, perchè questo virus colpisce tutti se non stai ligio alle regole, basta sgarrare un attimo che ti frega.
E così è stato per mio suocero.

Agostino è collassato alle 19 circa del 25 marzo,  a casa sua. E' stato portato via dall'ambulanza con sopra i marziani (beh, sembrano proprio dei marziani in questo periodo di emergenza Covid) con addosso solo il suo pigiama, tessera sanitaria, cellulare e orologio, che sono stati messi ben, bene in due buste di plastica. Alle 20:15 era già all'ospedale di Cisanello a Pisa dove avevano fatto tutti gli accertamenti possibili. La mattina dopo abbiamo avuto la conferma, dai medici, che era Covid-19 e lui era in una situazione critica. Da quel giorno per suo figlio (mio marito), me, sua moglie e chi gli voleva bene, è stato solo un aspettare quella telefonata giornaliera con il bollettino medico, senza vederlo, sentirlo perchè in coma farmacologico e intubato. Un bollettino medico che ogni giorno era sempre più critico, ogni giorno si aggiungeva un problema, i medici, giustamente, cercavano di far capire la situazione senza dare false speranze ma anche con dolcezza e lasciando un barlume di speranza. Sono stati bravi, precisi, umani.
Ogni giorno io e mio marito ci preparavamo sempre di più a quella telefonata che nessuno vorrebbe ricevere.
Ma se accadesse un miracolo? Perchè a qualcuno, nel mondo, nella storia, il miracolo è accaduto, no?!
Ma io non credo al miracolo.

I medici sono stati capaci di farci arrivare a quella telefonata in modo graduale, fin quando il cinque aprile, quella maledetta telefonata, c'è stata e ti sei reso conto che non eri per niente preparato.

Undici giorni per sentirti dire al telefono che tuo suocero stava cedendo, che il virus stava avendo la meglio su di lui. Undici giorni in cui ti domandavi come lo avesse preso, dove? Domande assurde che non ha senso farsi perchè lui non ti può dire cosa ha fatto, non vivevi con lui, non sai cosa abbia fatto prima di iniziare a stare male, lui era un Agrimony (parlando con i Fiori di Bach).
Dopo quella maledetta telefonata non puoi fare assolutamente niente, devi dire solo se vuoi che sia cremato o seppellito, ma non puoi scegliere la bara, non puoi scegliere l'urna, puoi solo pensarlo e aspettare, come sempre, chiuso in casa. La macchina del dopo morte per Covid-19 è stata velocissima, un video chiamata per dimostrarti, in diretta, la bara con tuo suocero dentro, una video chiamata per farti vedere che tuo suocero sta per essere cremato, che sarà solo lui nel forno crematorio, che avremo la certezza che le ceneri che riceveremo sono di lui, un video in cui lui entra in quella fiamma che tutto distrugge e tutto crea.
Assurdo vero? Sembra tutto così surreale, tutto vissuto nelle tue quattro mura, senza mai uscire, parlare in continuazione con volti che non vedrai mai o che rivedrai chissà quando.

Poi ti chiamano e ti dicono che stanno per arrivare a casa a portarti le ceneri. Arrivano e l'urna è sempre calda, molto calda. Cavolo, fa impressione, è come se fosse ancora vivo, come se quel calore non fosse del fuoco ma la sua energia concentrata in quella "scatola" di metallo. Viene quasi da bussare ed aspettare una risposta, un pò come un film di fantascienza "magari c'è un bottone da premere e lui si ricomporrà immediatamente".

No, non siamo in un film, è tutto vero e mio suocero, con cui mi sono scannata e riappacificata molte volte in questi quasi venti anni, non tornerà più.
La quarantena ed il virus ci hanno obbligato a cambiare, a riflettere, ma a qualcuno di noi la riflessione è stata e sarà ancora più profonda.

Buon viaggio Ago, credo che adesso tu stia per iniziare una nuova vita, chissà dove, come, sotto che forma, di certo quello che dovevi fare su questa Terra lo hai portato a termine e tu, nel profondo, lo sapevi. Il TEMPO qua è finito.

Ti porterò sempre nel mio cuore, per quello che eri, nelle cose positive ed in quelle negative perchè TU eri tutto questo, come ognuno di noi.
Come dicevi sempre "Questa è la vita" ed io cercherò di ricordarmelo.
Ci mancherai 💓





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